Wednesday, November 15, 2006

NON CHIEDERE, NON DIRE

(13/06/2006) Come vivono gli omosessuali italiani impegnati nell`esercito?! Prova a raccontarcelo Giulio Russo.

I militari statunitensi omosessuali, come vi abbiamo già raccontato nei mesi scorsi, non possono dichiarare la propria omosessualità. Questo tipo di politica, che agli Stati Uniti è costata sino ad ora circa 363 milioni di dollari, è sta messa in discussione recentemente dal generale Claudia Kennedy.

Questo accade negli Stati Uniti. In Italia l’omertà sembra essere ancora più difficile da distruggere. Né sa qualcosa Giulio Russo che sull’argomento ha scritto il libro “Non chiedere, non dire?”.

IL LIBRO
“Non chiedere” e “non dire” sono due condizioni (e due semplici imperativi) comunemente riscontrabili nelle istituzioni militari e militarmente organizzate che permettono, di fatto, il controllo sull’affettività, sulla sessualità e sulla vita delle persone omosessuali che vi prestano servizio. Con pure apprezzabili variazioni fra le varie Armi ed i vari Corpi, l’assenza di una comunicazione non discriminatoria riguardo la realtà omosessuale si rileva come dato di fatto indiscutibile.

Facendo specifico riferimento alla situazione italiana, non esiste un passato per le persone gay, lesbiche e bisessuali in divisa; ci sono solo il presente e il futuro e sono tutti da costruire.
Estranei alle forme di auto-organizzazione tipiche dell’associazionismo GLBT degli anni ’80, gli/le omo-bisessuali in divisa scoprono oggi di volere ciò che per i “civili” è il patrimonio di visibilità e vivibilità acquisito in questi ultimi vent’anni. Chi sono, ma soprattutto come vivono oggi i gay in divisa? Questa pubblicazione focalizza per la prima volta lo stato delle cose di questa realtà, mettendo a disposizione il supporto documentale di materiale originale, fonti storiche e interviste dei/delle diretti/e interessati/e svelando un mondo articolato e complesso le cui vicende solo il mezzo cinematografico aveva (paradossalmente) appena osato raccontare.

L’AUTORE
Giulio Russo e’ nato a Rimini nel 1967 ed e’ nel movimento GLBT dal 1987. Nel Circolo Pink di Verona ha diretto il Tel. Amico Gay, ha partecipato a due mostre fotografiche sulla visibilita’ e ha seguito il Settore Salute (HIV e MTS) realizzando una campagna di informazione e prevenzione per la Regione Veneto diretta ad omo-bisessuali. Per Ombre Corte, sempre con il Circolo Pink di Verona, ha curato il volume “Le ragioni di un silenzio. La persecuzione degli omosessuali durante il nazismo e il fascismo” (2002), che organizza i materiali di uno dei primissimi convegni sul tema.

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