Wednesday, November 15, 2006

SCRIVERO` D`AMORE SCRIVERO` PER TE...

(03/04/2006) Con Giuni Russo ha condiviso 35 anni di Vita e di Arte. In un`interessante intervista Maria Antonietta Sisini ci racconta come è stato vivere a fianco di una delle artiste più affascinanti della musica italiana.

Sul sito ufficiale di Giuni, giunirusso.it, mi ha molto colpito molto un suo pensiero. “Mi considero la più fortunata delle persone e con infinita gratitudine ringrazio il Signore per avermi fatto un dono tanto prezioso: l'aver condiviso con Giuni oltre 35 anni di Vita e di Arte”. Ci racconta come sono stati questi 35 anni di Vita e di Arte insieme?!
Belli, bellissimi ed intensissimi, rifarei tutto! Anzi darei anni della mia vita per ritornare indietro e riviverli nuovamente.

Parlando del suo cammino con Giuni, non si può non parlare del rapporto che la stessa Giuni aveva con la fede. “Il Sacro, secondo il mio cuore, é legato soprattutto alla spiritualità carmelitana. Io, amante di Santa Teresa D'Avila e della ricerca, vedo in queste poesie e canzoni la bellezza della santità degli esseri umani, dei figli che cercano nelle proprie dimore Dio, cioé l'Amore”. Cos’era, ma soprattutto come è stata vissuta, la fede da Giuni?!
Posso rispondere con le parole di Giuni quando le facevano questa domanda: "non vorrei parlarne adesso". S.Teresa d'Avila, Edith Stein, Simone Weil....Le hanno rapito il cuore, la mente, lo Spirito.
A suo tempo, se sarò all'altezza, a Dio piacendo, scriverò un libro sull'argomento.

Un rapporto di coppia è inevitabilmente segnato anche da una colonna sonora. Secondo alcuni “Alghero” (preso atto delle sue origini sarde) è stata dedicata a lei. Ma lei, Maria Antonietta, a quali canzoni di Giuni si sente più legata? Perché?! Ho saputo che sta lavorando ad un nuovo progetto discografico, ce ne vuole parlare?
Le canzoni di Giuni sono state scritte tutte insieme, dunque sono tutte nostre figlie! Alghero è nata a bordo di un aereo durante un viaggio verso quella località.
Sì, sto lavorando intensamente alla pubblicazione dell' 8 Settembre 2006, sempre secondo quanto avremmo creato insieme, per ora è prematuro scriverne, dico che sarà un CD e DVD, come "Mediterranea Tour". Giuni amava tantissimo cantare con le colleghe, ci saranno contributi da parte di colleghe e colleghi.
Non volevo dire niente per scaramanzia, ma ho detto tutto come al solito!

Parlando di diritti, al sito gay.it lei ha dichiarato di essere stata fortunata nel poter stare accanto, durante la malattia, a Giuni. Molte sono, ahimè, le persone che temono di non poterlo fare. Un ragazzo, durante una nostra trasmissione, ci ha raccontato di essere pronto a trasferirsi in Spagna col proprio compagno per poter vivere con lui, la malattia che molto probabilmente li dividerà. Le chiedo, a tutte questi omosessuali cosa si sente di dire?
Sì, sono stata fortunata perché io e Giuni siamo cresciute insieme, aveva appena sedici anni quando venne ad abitare a Milano con me e mia madre, io diciassette.
La Sua e la mia famiglia si sono sempre volute bene e frequentate, pur alla lontana (perché apparteniamo a due isole distanti) il rapporto è sempre stato ed è tutt'ora molto affettuoso e di rispetto reciproco.
Certo, ho temuto tanto anch'io, Giuni prima e durante la malattia ha scritto i Suoi desideri e volontà, ed è naturale che desiderasse essere assistita dalla persona con la quale aveva vissuto tutta la vita. In tale situazione i familiari, se persone educate e civili, non dovrebbero opporre nessuna resistenza per rispetto. La famiglia di Giuni si è attenuta a quanto Lei ha scritto.
Posso solo raccontare la mia esperienza, consigli ad altre persone è materia assai delicata, non mi sento all'altezza di dare istruzioni!
In coscienza dico a tutte le coppie di dedicare moltissima attenzione, serietà ed onestà nella convivenza, alcune leggi ci sono e bisogna saperle per servirsene, facendosi guidare da chi ne sa più di noi in materia giuridica.
Il ragazzo che si dichiara pronto a trasferirsi in Spagna con il suo compagno può rimanere in Italia, secondo la mia esperienza, scrivendo nero su bianco...
Anche i medici degli ospedali con uno scritto preciso del paziente, che dichiara da chi vuole essere assistito, devono rispettarlo.

La vedova di Nicola Calipari, ad un anno dalla morte del marito, ha deciso di scendere in politica. Lei come compagna di Giuni Russo non si è mai esposta. Ho letto che non apprezza manifestazioni sfacciatamente gay come i pride. La situazione italiana, credo lo sappia, è ancora molto difficile. Cosa si può fare per migliorarla?!
Non scenderò in politica, io scenderò dal Tram! Ma prima di scendere dal Tram lavorerò intensamente solo per Giuni Russo, per affermarne l'unicità, preziosità e grandezza Artistica, sempre a Dio piacendo.
Non eravamo d'accordo con le manifestazioni gay dove si ostentano lustrini, paillettes e boa rosa, in un'intervista Giuni disse:
"Per una volta nella vita mi piacerebbe che i miei occhi vedessero un pride dove si manifesta vestiti in maniera naturale e comune a tutti: poiché non esistono diversità e/o differenze di nessun genere".
Gli uomini in doppio petto e le donne con i tacchi a spillo; chi non riesce mezzo tacco! Perché no?

La situazione italiana non è così difficile, mancherebbe poco! Forza.
La testa e l'atteggiamento di alcune categorie bisognerebbe cambiare.......allora sì che ogni condizione Umana sarebbe Oggettivamente Naturale.
Utopia? Speriamo proprio di no!

Grazie per aver accettato questa intervista.
Grazie a te.

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