Wednesday, November 15, 2006

VOLVER, PEDRO RITORNA DALLE DONNE

(15/03/2006) Presentato in anteprima lunedì a Madrid, uscirà nelle sale spagnole il prossimo venerdì “Volver”(ritornare), il sedicesimo film di Pedro Almodovar.

Presentato in anteprima lunedì a Madrid, uscirà nelle sale spagnole il prossimo venerdì “Volver”(ritornare), il sedicesimo film di Pedro Almodovar.

Dopo un film duro di uomini, come “La mala educacion”, il regista spagnolo torna a raccontare le donne, le donne che lo hanno circondato durante l’infanzia, “non mi sono reso conto che stavo entrando in un universo tanto personale e tanto intenso, che stavo parlando di tutte le donne che mi giravano intorno quando ero bambino” ha raccontato l’autore.

Per farlo, per ritornare in quell’universo lasciato solo per raccontare le molestie subite da Ignacio ed Enrique nel collegio dei padri salesiani nella Spagna franchista, Pedro, oltre che di Yohana Cobo, ha deciso di avvalersi di Carmen Maura, vista di recente nella commedia Reinas (già protagonista della pellicola di Almodovar “Donne sull’orlo di una crisi di nervi”) e di Penelope Cruz che proprio con il registra mancega debuttò prima di farsi rapire da Hollywood.

Sentendo la colonna sonora del film, “volver” interpretata da Estella Morente, e vedendo il trailer (in Italia come pure in Francia “Volver” uscirà il prossimo 19 maggio), non si può non pensare a quella specifica forza femminile raccontata molte volte anche da Isabel Allende.

La Mancha raccontata da Almodovar sembra essere la perfetta trasposizione europea di quell’America latina raccontata dall’Allende nella casa degli spiriti, il rapporto che le cinque protagoniste hanno con la morte sembra essere ricco d’amore e ombra per una commedia non surrealista. “I vivi e i morti convivono senza stridere provocando situazioni esilaranti e regalando emozioni vere, ha dichiarato Almodovar. È un film sulla cultura della morte della mia terra, la Mancha. I miei concittadini vivono la morte in maniera assolutamente naturale. Il modo in cui i morti rimangono presenti nella loro vita, la ricchezza e l'umanità dei loro riti fa sì che i defunti non muoiano mai”.

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