NESSUNA CERTEZZA
(03/03/2006) Di lui pensavo di sapere tutto, anche l’orientamento sessuale.
Tiromancino_NESSUNA CERTEZZA
(03/03/2006) Di lui pensavo di sapere tutto, anche l’orientamento sessuale.
Tiromancino_NESSUNA CERTEZZA
Parole
camaleontiche
diventano note
scavate nell’anima;
è come se
ogni parola che
parli d’amore
diventi musica...
Bum, Bum, Bum. Scappo da Mario, scappo da lui, non scappo da me. Non scappo dalla mia omosessualità, dalla mia famiglia (che finalmente sa di me). Ho bisogno però di viaggiare, devo essere in continuo movimento per capire se ci sarà una persona che sarà per me importante.
È giovedì. Mi chiama Stefania, le farebbe piacere se per il week end la accompagnassi a Roma. A Roma abita Flavia, la persona a cui Stefania quella sera sulla spiaggia dedicò due destini. Provo un po’ di sana invidia quando le vedo tubare come due colombe pasquali. Meglio per loro.
Mi ci vuole proprio un week end fuori porta. Passo a prendere Stefania alle 6.00. Viaggiare in treno mi piace, mi è sempre piaciuto, non sai mai chi si può incontrare.
Pensi che dopo 4 ore gomito a gomito con un'altra persona, oltre che le preferenze sessuali, tu di lui sappia tutto.
Pensavo anch’io di sapere tutto di lui…invece.
Sono le 8.00 quando il capostazione da il via. Si parte. Stefania non vede l’ora di riabbracciare la sua Flavia, io…io non vedo l’ora di conoscerlo. Alto, robusto, moro, occhi azzurri. Ecco lì al posto, credo, 85 il mio uomo ideale. Cosa faccio. Vado o no a conoscerlo?! Mi consulto con Stefania. Non cosciente del fatto che per lei il treno con cui stiamo viaggiando, più che un comodo mezzo di locomozione è un fantastico Polar Express, accolgo il suo consiglio. Vado, alla peggio non lo rivedrò più.
“Piacere …”.
“Piacere mio”
“Starei andando a Roma con la mia amica…sai l’amore...ha deciso di non filarmi di pezza”
“Capisco, anche il mio miglior amico Paolo quando parla del suo Matteo è così”
…È GAY, È GAY, È GAY… penso
“Paolo e Matteo…?!”
“Qualche problema a riguardo?!”
“Direi di no, anzi”
…parliamo, parliamo e parliamo. Più passa il tempo, più mi convinco che adesso ho un buon motivo per tornare a Milano, lui…Andrea.
È mezzogiorno, strano ma vero, il pendolino è arrivato puntuale a Roma. Io ed Andrea ci salutiamo non prima di esserci scambiati i numeri di telefono e di averci dato appuntamento la sera seguente all’Elephant.
Possibile che di sera sia così figo?! Più lo vedo e più la voglia di baciarlo cresce. Bum, bum, bum. Il dj coatto credo abbia percepito tutti i miei desideri. Luci forti, un cocktail davvero esplosivo e Outside di George Michael mi aiutano. Prendo coraggio, mi avvicino, sto per baciarlo. Non riesco a baciarlo. Si allontana. "Il nostro, mi sussurra nell’orecchio, è un amore impossibile". Mi giro la vedo. Si chiama Giovanna. Giovanna e Andrea stanno insieme da due anni, lui è venuto a Roma per vedere come se la cava nel locale nuovo che gestisce: “l’Elephant”.
…one love… .Jo.
camaleontiche
diventano note
scavate nell’anima;
è come se
ogni parola che
parli d’amore
diventi musica...
Bum, Bum, Bum. Scappo da Mario, scappo da lui, non scappo da me. Non scappo dalla mia omosessualità, dalla mia famiglia (che finalmente sa di me). Ho bisogno però di viaggiare, devo essere in continuo movimento per capire se ci sarà una persona che sarà per me importante.
È giovedì. Mi chiama Stefania, le farebbe piacere se per il week end la accompagnassi a Roma. A Roma abita Flavia, la persona a cui Stefania quella sera sulla spiaggia dedicò due destini. Provo un po’ di sana invidia quando le vedo tubare come due colombe pasquali. Meglio per loro.
Mi ci vuole proprio un week end fuori porta. Passo a prendere Stefania alle 6.00. Viaggiare in treno mi piace, mi è sempre piaciuto, non sai mai chi si può incontrare.
Pensi che dopo 4 ore gomito a gomito con un'altra persona, oltre che le preferenze sessuali, tu di lui sappia tutto.
Pensavo anch’io di sapere tutto di lui…invece.
Sono le 8.00 quando il capostazione da il via. Si parte. Stefania non vede l’ora di riabbracciare la sua Flavia, io…io non vedo l’ora di conoscerlo. Alto, robusto, moro, occhi azzurri. Ecco lì al posto, credo, 85 il mio uomo ideale. Cosa faccio. Vado o no a conoscerlo?! Mi consulto con Stefania. Non cosciente del fatto che per lei il treno con cui stiamo viaggiando, più che un comodo mezzo di locomozione è un fantastico Polar Express, accolgo il suo consiglio. Vado, alla peggio non lo rivedrò più.
“Piacere …”.
“Piacere mio”
“Starei andando a Roma con la mia amica…sai l’amore...ha deciso di non filarmi di pezza”
“Capisco, anche il mio miglior amico Paolo quando parla del suo Matteo è così”
…È GAY, È GAY, È GAY… penso
“Paolo e Matteo…?!”
“Qualche problema a riguardo?!”
“Direi di no, anzi”
…parliamo, parliamo e parliamo. Più passa il tempo, più mi convinco che adesso ho un buon motivo per tornare a Milano, lui…Andrea.
È mezzogiorno, strano ma vero, il pendolino è arrivato puntuale a Roma. Io ed Andrea ci salutiamo non prima di esserci scambiati i numeri di telefono e di averci dato appuntamento la sera seguente all’Elephant.
Possibile che di sera sia così figo?! Più lo vedo e più la voglia di baciarlo cresce. Bum, bum, bum. Il dj coatto credo abbia percepito tutti i miei desideri. Luci forti, un cocktail davvero esplosivo e Outside di George Michael mi aiutano. Prendo coraggio, mi avvicino, sto per baciarlo. Non riesco a baciarlo. Si allontana. "Il nostro, mi sussurra nell’orecchio, è un amore impossibile". Mi giro la vedo. Si chiama Giovanna. Giovanna e Andrea stanno insieme da due anni, lui è venuto a Roma per vedere come se la cava nel locale nuovo che gestisce: “l’Elephant”.
…one love… .Jo.
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