GAYA, IL PIANETA OMOSESSUALE
(21/02/2006) Siamo propri sicuri che un moderno Noé sull’arca porterebbe solo coppie eterosessuali di animali?!
Per molti, ahimè, è ancora difficile prender atto che l’omosessualità è una condizione naturale. Ci si nasce. Ci nascono gli uomini, ci nascono le donne, ci nascono pure gli animali.
In poco più di un mese infatti all’onore delle cronache sono balzati ben tre storie di coppie animalesche non proprio sullo stile Peggy e Pongo (la coppia di cani protagonisti della carica dei 101). C’è chi (come una coppia di avvoltoi israeliani) dopo anni di vita da coppia si separa contendonsi il cucciolo cresciuto insieme, chi prova a passare sull’altra sponda (come dei pinguini tedeschi) e chi non solo vive la propria omosessualità alla luce del sole ma decide persino di mettere su famiglia con il compagno (un fenicottero gay rosa). Ma procediamo con ordine.
Secondo quanto riportato dal Yediot Ahronot, un quotidiano israeliano, Dashik (un avvoltoio dello zoo di Gerusalemme) avrebbe reagito male dopo che Yehuda (l’altro avvoltoio) lo avrebbe lasciato per un'altra. L’avvoltoio oltre ad abbandonare la gabbia coniugale si è allontano dal cucciolo che “erroneamente” stava crescendo con il partner. Il piccolo dopo la separazione dei genitori, l’avvento di un avvoltoio di matrigna ha dovuto sopportare un altro trauma. Per consolarsi Dashik, invece di buttarsi nella ali di un avvoltoio “virile” ha optato per quelli più delicate di una femmina.
Ma non tutti apprezzano il gentil sesso.
Come già era successo lo scorso anno, anche questa volta i pinguini dello zoo tedesco di Bremerhaven hanno snobbato le pinguine dello zoo svedese di Kolmarden, migrate appositamente per eliminare dai pinguini tedeschi “qualsiasi forma di timidezza”.
Meglio questo tipo di timidezza che la sfacciataggine di certi visitatori dello zoo in cui i pinguini alloggiano. Secondo qualcuno, talvolta arrivato appositamente dagli Stati Uniti, la presunta omosessualità dei pinguini sarebbe forzata dalla direzione dello zoo per attirare a sé un maggior numero di visitatori.
Ma non dovunque l’omosessualità viene contestata.
Nella riserva britannica di Slimbridge, ad esempio, vivono Carlos e Fernando; due fenicotteri rosa, gay e innamorati. Sono talmente presi l’uno dell’altro che due volte all’anno, nella stagione degli amori, mettono in scena un complesso rituale di corteggiamento e costruiscono insieme il nido.
Un nido che oltre a resistere al tempo, i due stanno insieme ormai da cinque anni, resiste alle quotidiane difficoltà della famiglia. “I due uccelli – hanno dichiarato i responsabili della riserva - sono degli ottimi genitori tant’è che hanno già allevato tre generazioni estranee di cuccioli”.
Ottimi genitori, ottimi omosessuale ma in un ottimo pianeta?!
(21/02/2006) Siamo propri sicuri che un moderno Noé sull’arca porterebbe solo coppie eterosessuali di animali?!
Per molti, ahimè, è ancora difficile prender atto che l’omosessualità è una condizione naturale. Ci si nasce. Ci nascono gli uomini, ci nascono le donne, ci nascono pure gli animali.
In poco più di un mese infatti all’onore delle cronache sono balzati ben tre storie di coppie animalesche non proprio sullo stile Peggy e Pongo (la coppia di cani protagonisti della carica dei 101). C’è chi (come una coppia di avvoltoi israeliani) dopo anni di vita da coppia si separa contendonsi il cucciolo cresciuto insieme, chi prova a passare sull’altra sponda (come dei pinguini tedeschi) e chi non solo vive la propria omosessualità alla luce del sole ma decide persino di mettere su famiglia con il compagno (un fenicottero gay rosa). Ma procediamo con ordine.
Secondo quanto riportato dal Yediot Ahronot, un quotidiano israeliano, Dashik (un avvoltoio dello zoo di Gerusalemme) avrebbe reagito male dopo che Yehuda (l’altro avvoltoio) lo avrebbe lasciato per un'altra. L’avvoltoio oltre ad abbandonare la gabbia coniugale si è allontano dal cucciolo che “erroneamente” stava crescendo con il partner. Il piccolo dopo la separazione dei genitori, l’avvento di un avvoltoio di matrigna ha dovuto sopportare un altro trauma. Per consolarsi Dashik, invece di buttarsi nella ali di un avvoltoio “virile” ha optato per quelli più delicate di una femmina.
Ma non tutti apprezzano il gentil sesso.
Come già era successo lo scorso anno, anche questa volta i pinguini dello zoo tedesco di Bremerhaven hanno snobbato le pinguine dello zoo svedese di Kolmarden, migrate appositamente per eliminare dai pinguini tedeschi “qualsiasi forma di timidezza”.
Meglio questo tipo di timidezza che la sfacciataggine di certi visitatori dello zoo in cui i pinguini alloggiano. Secondo qualcuno, talvolta arrivato appositamente dagli Stati Uniti, la presunta omosessualità dei pinguini sarebbe forzata dalla direzione dello zoo per attirare a sé un maggior numero di visitatori.
Ma non dovunque l’omosessualità viene contestata.
Nella riserva britannica di Slimbridge, ad esempio, vivono Carlos e Fernando; due fenicotteri rosa, gay e innamorati. Sono talmente presi l’uno dell’altro che due volte all’anno, nella stagione degli amori, mettono in scena un complesso rituale di corteggiamento e costruiscono insieme il nido.
Un nido che oltre a resistere al tempo, i due stanno insieme ormai da cinque anni, resiste alle quotidiane difficoltà della famiglia. “I due uccelli – hanno dichiarato i responsabili della riserva - sono degli ottimi genitori tant’è che hanno già allevato tre generazioni estranee di cuccioli”.
Ottimi genitori, ottimi omosessuale ma in un ottimo pianeta?!
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