Wednesday, November 15, 2006

COME SORELLE?!

(14/02/2006) Gemelle dalla nascita, sorella e fratello in età adulta.

Spesso sono state organizzate dalle manifestazioni per riunire le coppie di gemelli omozigoti. Qualora uno dei due decida di cambiare sesso, la partecipazione è ancora garantita?! Forse no. Forse, quella coppia è meglio che si distingua partecipando magari ad uno show televisivo. Proprio in televisione, durante lo storico show della Cnn condotto da Larry King, Aiden Key e Brenda Chevis hanno deciso di parlare della propria storia. Nate come gemelle identiche, una delle due ha deciso di sottoporsi ad una serie di interventi per assomigliare sempre più alla sua vera natura: quella maschile.

Vivere la propria natura per Aiden Key è stato mediamente semplice, differentemente da quanto accade per l’uomo medio che non deve chiedere mai. L’uomo che si fa condizionare la vita dall’amletico dubbio: “Quanto c’è in me di maschile e quanto di femminile?”.
L’uomo che si adagia su una subdola pigrizia mentale occidentale, che non impedisce agli individui di liberarsi da un’impostazione mentale settoriale; impostazione che altro non è che l’unica e vera scusante del contesto eterosessuale che obbliga la maggior parte degli individui a rapportarsi con gli altri secondo una divisione binaria dei sessi ben delimitati. Questo tipo di divisione oltre a riproporre e perpetuare modelli che hanno contribuito alla crescita della maggior parte degli individui, rinvigorisce anche la maggior parte degli stereotipi legati all’universo maschile e femminile.

Universi che solo apparentemente non comunicano tra loro. Proprio come accade per i binari la rotaia Uomo è collegata a quella Donna grazie ad una serie di staffe, rappresentanti tutte le persone T* (ad esempio transessuali e transgender). Le persone T*, come dichiarato dallo scrittore Davide Tolu (autore de “il viaggio di Arnold”, uomo da otto anni) non si pongono gli schematismi sessuali, ma dimostrano, tramite il loro disagio, che tra i due sessi c’è un continuum, una possibile comunicazione.

La sessualità bisogna dunque viversela come un viaggio, chiamato amore, o come la stazione d’arrivo del proprio Io?! A tutte le persone T*, l’arduo compito di alfabetizzarci.

Fonte foto: repubblica.it

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