Wednesday, November 15, 2006

ALTRI SUONI

(22/06/2006) Non tutti i gay amano Madonna e Laura Pausini, parola di Alessio Bertallot.

L’Italia, quanto pubblicato sul Time qualche settimana fa ne è una prova, è un paese vecchio. Rivoluzioni culturali e sociali sembrano irrealizzabili. Sembrano finché non ascolti Altri Suoni, la nuova compilation di Alessio Bertallot.

Dopo l’inferno di Dante, che se hai “musicato”, è uscita la tua nuova compilation: ALTRI SUONI. Come è nato il progetto?
E' già qualche anno che ho la sensazione che in Italia i nuovi talenti siano ostracizzati dal sistema mediatico. La tirannia della mediocrità, del dare alla gente quello che la gente vuole, dà spazio solo agli standard commerciali, figuriamoci alla sperimentazione. tre anni fa mi imbattei in un brano di Amalia Grè che non veniva considerato. Cominciai a suonarlo e venne fuori il fenomeno di Amalia: tutti a scrivere e parlare della nuova cantante jazz italiana, come se invece l' indifferenza ( per lei e per molti altri artisti italiani ) esercitata come abitudine, almeno finché qualcuno non ha il coraggio di varcare una linea, non esistesse. Da allora molti musicisti mi inviano i loro brani perché non hanno altri riferimenti che li prendano in considerazione. Io mi appassiono ad alcuni e, avendone raccolti molti ho pensato di pubblicare una raccolta. Molti artisti hanno scritto il pezzo apposta per il progetto. Ora è qualcosa di più che una semplice compilation.

In Altri Suoni insieme a Riccardo “Uazz” canta anche Ilaria Graziano che aveva già preso parte ad un’altra Bertallosphie con la cover “L’ultima occasione”. Com’è, dal tuo preferenziale punto di vista, la scena musicale italiana?
E' inverno. I semi sono sotto la terra, fredda e negra (come scriveva Carducci ) e aspettano condizioni più favorevoli per germogliare. Ma la primavera, come canta Battiato, tarda ad arrivare.

La musica italiana non solo la racconti ma la fai anche. L’anno scorso sei ritornato ad incidere con gli Aeroplani Italiani. Una delle hit dell’album è stata senza dubbio “Canzone d’Amore”, cover delle Orme. Sembra, sentendo “Altri Suoni”, che oltre ad una selezione musicale nuova tu abbia lavorato molto anche sulla memoria della musica. Cos’ è per te la MEMORIA?
Non c'è differenza fra passato, presente e futuro, in musica. Sono fotogrammi di una pellicola in divenire. E' per questo che è importante la memoria: è cultura, è consapevolezza, è visione d'insieme. I musicisti migliori sono quelli che hanno la cultura "classica" ma sanno anche utilizzare il linguaggio della tecnologia, della modernità. Lo stesso vale per i dj ed anche per chi ascolta ed eventualmente, compra, musica.

È abitudine pensare che il pubblico omosessuale segua solo un determinato tipo di musica, Madonna piuttosto che Laura Pausini. Quanto è vero, per te, questo assioma? Esistono cantanti, suoni, mood solo per omosessuali ed altri solo per eterosessuali?
Non si può fare di tutte le erbe un fascio, conosco omosessuali colti e persino sofisticati nelle loro preferenze musicali. E' vero però, ed è una cosa che non mi piace affatto, che c'è un atteggiamento da parte di molti omosessuali ad entusiasmarsi per aspetti glamour, fatui, della musica. ma anche della vita (apparentemente, perché spesso è solo scena). Madonna mi annoia, musicalmente non conta nulla. È solo brava a fare parlare di sé. L'apprezzo di più come produttrice, visto che è stata lei a finanziare i primi dischi di Meshell Ndegeocello, una musicista che, quanto a coglioni artistici, mette nel sacco molti uomini. Infatti non ha mai fatto mistero di essere anche lesbica...

Secondo Sandro Piccinini (conduttore di “Controcampo” e autore del libro “Il mucchio selvaggio”) la tv ha rappresentato in questi anni i cambiamenti della società italiana. Per te, voce storica della radiofonia italiana, com’è cambiata la società italiana?
Non ho letto quel libro. Messa così, non direi che la tv abbia rappresentato i cambiamenti della società. Forse era così un po' all'inizio. Ormai la tv è autoreferenziale, rappresenta solo se stessa: agli show sono invitati solo personaggi già famosi per via della televisione. Si avvita così in un loop di cannibalismo mediatico: la tv si autoalimenta mangiando la propria stessa merda. I canali televisivi nazionali pagano enormi cifre per acquistare all' estero i diritti di format televisivi che anche mia nonna sarebbe capace di inventare. Ma tanto i soldi ci sono perché li danno gli sponsor che poi li fanno pagare a noi, sui singoli prodotti. Il mondo di fuori, è molto diverso, ma per vederlo bisogna spegnere la televisione.

Recentemente a B-Side hai letto un libro di Beppe Grillo. Come accade per la musica, anche la società suona ormai da troppo tempo gli stessi suoni?
Mi sembra che il sistema della tirannia della mediocrità, dell'ignavia creativa, politica e culturale, del conformismo per evitare di rischiare di essere un drop out del sistema sia la regola in tutti i campi.

Parlando di cambiamenti, ha aperto parallelamente al programma radiofonico un blog, backside e le puntate di B-Side si possono sentire anche in differita. Mi piacerebbe capire quali cambiamenti auspichi per l’Italia sia a livello musicale sia a livello sociale.
Erano diversi anni che gli ascoltatori sollecitavano perlomeno la possibilità di riascoltare le puntate di B Side. Lo possiamo fare da poco per questioni burocratiche finalmente risolte. La tecnologia aiuta.
Per l'Italia credo che si possa essere felici anche solo se riusciamo ad evitare il disastro che incombe. Scusate la gravità, ma credo che sia ora di rimboccarsi le maniche o rassegnarsi di finire ai margini. Non ci salveranno le street parade, i gossip della tv e la pretesa di non volersi immischiare di politica e della vita sociale: altri decidono per noi, e decidono male.

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