Wednesday, November 15, 2006

GF VIP SULLA BOCCA DI PETE?!

(10/01/2006) La star dei Dead or Alive vorrebbe denunciare in onda quanto ha subito nei mesi scorsi.

Dallo scorso 5 gennaio nella casa del Grande Fratello Vip brittanico in onda su Channel 4, oltre a George Galloway (deputato di sinistra contro la guerra in Iraq) è entrato anche Pete Burns leader dei Dead or Alive. Niente di strano se non fosse che il cantante ha deciso di sfruttare la visibilità del reality brittanico per denunciare quanto subito nei mesi scorsi.
È il gennaio 2004: poco dopo un’esibizione con i Scissor Sisters Pete comincia ad avere dei gravissimi problemi alle labbra, che come altre parti del volto sono state rifatte. Inevitabile un altro intervento; intervento condotto da un chirurgo che invece di porre rimedio al guaio né causa un altro. Disperato e con delle labbra visibilmente oscene (basti dire che sia sopra che sotto la pelle secerneva una secrezione gialla), Pete decide di optare per una clinica genovese. Mesi e mesi di operazioni, oltre che a provarlo fisicamente, lo intaccano economicamente tant’è che persa la casa a Nothing Hill, per recuperare i soldi spesi, il cantante è stato costretto a partecipare al reality (ufficialmente il denaro della ipotetica vittoria di Pete andranno all’associazione Mermaids che si occupa degli adolescenti e bambini con problemi di identità di genere). Ma la star non ha pensato di denunciare quanto finora descritto solo in diretta tv. Anche gli avvocati, oltre alle telecamere, sono intervenuti per “salvare” la star sporgendo una denuncia sia contro il medico inglese, sia contro la clinica privata genovese che nei mesi scorsi ha lavorato sulla bocca di Pete. Ma perché denunciare l’equipe che ha contribuito a riportare alla normalità il viso di Pete?!
Sembrerebbe che il team italiano proprio sul finire del lavoro sarebbe stato fermato dalla direzione della clinica, gestita da suore. Avvalendosi del diritto della privacy del paziente, la clinica ha deciso di tacere; a parlare nel frattempo ci pensa però una petizione on line contro il trattamento subito da Pete a Genova.

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